Frammenti VIII, IX & X

Trad. Alessandro Lo Coco { THE FIRST DEATH }

VIII

Attracco (1) parola ultima e
rotta là dove si piegava il nostro volto
là dove incidevano letti arrugginiti
- immagini pregne d’acqua che si dissolvono
con il sonno per ormeggio e cero che invecchia
e si capovolge per i lamenti
l’amico abbraccio che si pietrificò per sempre
in una vena ove la morte stilla
cenni svaniti e cannibale amplesso
e baci sulla indifesa
figura del santo che si battezza nella febbre
e svuota gli otri del nostro corpo
e scarica rovine di tessuti
visceri
primi ornamenti dell’abete allora
mentre nidificavamo sotto la torba
del sogno silenziosamente
nella radice della malattia che apriva
strada e porta spalancata sulla tenebra, luce profezie certe, turbini che soffocavano i promontori
ed il luogo diventava rugoso (2) senza sentieri (3)
e gettavamo l’ancora nelle nostre viscere
e le catene mietevano i sensi
e si spezzano i legami
e gli antenati veleggiavano nella dilatazione della pazzia
fitti fasci che si stringono insieme
nell’economia della condanna,
ombre indescrivibili e straziate
e la grazia dell’asfissia a loro data
mentre galoppa massa incandescente la puleggia dei ricordi
la deposizione (4) dei miei anni infantili
e le offerte (5) che svelano la frenesia
mollica delle stelle
feretri sotto la pioggia
foreste chine nell’adolescenza
orgasmi solitari amanti invalidi
e l’impareggiabile desolazione della loro bocca lasciva.

IX

Altare costiero, mendicità (1) aggobbita, onde che si vendicano e sartiame (2) lacerato al posto delle foglie di vite. Il lamento dell’acqua digerito dentro le tane dei serpenti, il latrato del gabbiano che si dibatte - urlo sacrificale (3) , pesci avvolti in lenzuola funebri, tenebra assoluta di una gola bloccata da feccia e muco. L’isola completamente nuda, giaciglio del sonnambulo, letto sfatto d’ospedale e la sua secca pelle invecchiata, la cenere che cicatrizza le infiammate cavità e i resti del sacrificio. La notte che pesca nelle orride cataratte della malattia vesti luttuose (4) , incubi erranti e lontani ricordi di naufragi da poco riesumati (5) , fantasmi del nero mare, cadaveri di amici intimi, l’immagine infranta dell’amante. Il petto affondato - prima che ritorni agli amari prati del fondo. Offerte di ogni sorta di frutti (6) .

X

Poiché non puoi rimanere di più
poiché il tuo sguardo lascia che le immagini guizzino
finché il lago si congeli, la tua mano smetta
di rovistare gli intestini e la calda cenere (1)
cercando un’ ascia inutile
e lascia che il mare gratti la crosta (2) ;
e così sia (3) .
Poiché tu cerchi la montagna ed i chiodi sotto le stelle
inclinando croci nere verso il trionfo
e di nuovo ti trascini e
ti arrampichi nelle ferite del terreno
sputando zolfo che cauterizza le tue membra,
ansimando come un tempo sopra le prostitute,
abbeverando le secche lascive
e il gracchiare degli avvoltoi segue
il miasma; fanatico dei monti.
E i pungiglioni bagnati degli scorpioni
mostrano la strada
ed il cervello una mappa immersa nel vino
e l’anima dentro la museruola
che allatta
il lontano orizzonte del dolore.

other excerpts of THE FIRST DEATH

See details of book:
THE FIRST DEATH