Estratti

Trad. Viviana Sebastio { POENA DAMNI: THE TRILOGY }

Dimitris Lyacos scrive la sua opera in neogreco, lingua che – come affermava Seferis – «non ha mai cessato di essere parlata». E se questa lingua per chi scrive è un patrimonio infinito a cui attingere, per chi traduce può rivelarsi una, sempre appassionante, grande e complessa sfida. Ciò vale in particolar modo per la trilogia Poena Damni. La sua lingua è percorsa da echi omerici e dei tragici greci, in essa si incastonano con naturalezza parole antiche, talune non più in uso, talaltre ancora vive nella lingua parlata, ma cariche di ulteriori significati. In Poena Damni ritroviamo anche passi della Bibbia, in un continuo dialogo allegorico tra passato e presente, tra disperazione e ricerca di una speranza, tra morte, vita e rinascita. Oltre a Omero, in Lyacos possiamo scorgere – attraverso una scrittura poetica, quanto talvolta spietata – Dante e Kafka, e rintracciare punti di contatto con l’opera di Samuel Beckett e di Cormac McCarthy. [Viviana Sebastio]

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